domenica 30 agosto 2009

116 - STRANIERO

Ero straniero e mi avete accolto! (Mt 25,35)
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Fui forastero y ustedes me recibieron en su casa. (Mt 25,35)
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Il mare, quel mare ...
quante disgrazie, quanta sofferenza, quanta tragedia, quanta gente ha incontrato il rifiuto, l'offesa, l'abbandono, la morte.
Morti assurde, morti inutili!
Perchè?
Donne, bambini innocenti gettati in mare.
E' il senso dell'uomo che decade.
E' urgente un impegno concreto verso coloro che soffrono.
E' un problema umano, etico, morale, politico.
Ogni uomo ha diritto di vivere e dobbiamo chiederci che cosa dobbiamo fare perchè quell'uomo viva.
(padre Danilo)

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sabato 29 agosto 2009

115 - 22^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 30 Agosto 2009

+ Dal Vangelo secondo Marco ( 7,1-8.14-15.21-23)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». Parola del Signore
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Presentazione alle letture
Prima lettura:
Il libro del Deuteronomio raccoglie tante norme che Dio dona al suo popolo, ma presenta alcune pagine di rara bellezza sulla fede e l’amore per Dio. Nella lettura di oggi ascoltiamo il comando ad accogliere e mettere in pratica la sua parola.
Seconda lettura: Anche la lettura di Giacomo è un invito a prendere sul serio e ad accogliere la parola di Dio.
Vangelo: Ancora una polemica degli scribi e farisei con Gesù. L’occasione è data dal lavaggio rituale e da tante altre norme, le cosiddette “tradizioni degli antichi”, che essi osservano e che Gesù invece vuole subordinare alla parola di Dio.
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Intenzioni per la preghiera dei fedeli:
– Perché la Chiesa ascolti la parola di Dio e la annunci nella sua integrità e purezza, preghiamo.
– Perché i governanti seguano la voce della propria coscienza e si impegnino con onestà per il bene comune, preghiamo.
– Perché le popolazioni colpite da disastri naturali sperimentino la solidarietà e il concreto aiuto di tante persone di buona volontà, preghiamo.
– Perché nelle parrocchie si diffondano sempre più attività di studio della Bibbia e di conoscenza della parola di Dio, preghiamo.
– Perché la nostra comunità viva le usanze e tradizioni popolari come un’occasione per ascoltare la parola di Dio e crescere nella fede, preghiamo.
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mercoledì 26 agosto 2009

114 - VASI DI CRETA

Noi abbiamo un tesoro in vasi di creta perchè appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio e non viene da noi.
(2 Cor 4,7)
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Llevamos este tesoro en vasos de barro, para que esta fuerza soberana se vea como obra de Dios y no nuestra. (2 Cor 4,7)
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113 - SALMO 18

Guida: Al maestro del coro. Di Davide,
servo del Signore, che rivolse al Signore
le parole di questo canto quando il Signore
lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici
e dalla mano di Saul. Disse dunque:
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Ti amo, Signore, mia roccia, mia fortezza,
mio liberatore, mio Dio, mia rupe,
in cui mi rifugio; mio scudo,
mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno d lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.
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T. Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Per questo, Signore, ti loderò tra le genti
E canterò inni al tuo nome.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
Si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen
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Commento

Il Salmo 18 è un inno di gioia e un canto di vittoria. Racconta la salvezza ricevuta da Dio in un momento di grande pericolo. Davide si trova circondato dai nemici e senza via di scampo. Allora invoca l’aiuto di Dio ed egli interviene. Dio “combatte” insieme a Davide emette in fuga tutti i nemici. Per questo Davide si lascia andare alla gioia, al canto, esprimendo tutto l’amore verso il Dio che lo ha salvato. Negli inni di gioia (come il Salmo 18, ma anche il Salmo 47, per esempio e tanti altri) c'è un forte clima di confidenza della persona con Dio. Davide sa che la sua vittoria dipende dalla presenza di Dio e non ha paura di consegnare a Lui tutte le sue paure e debolezze.
Perché sa a Chi ha dato la sua fiducia!
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Per Riflettere
Rileggo il Salmo e sottolineo le immagini e le parole che Davide utilizza per descrivere la sua relazione di amicizia con Dio.
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1. Pensando alla mia vita, quando posso dire che Dio mi ha salvato e mi è venuto in aiuto?

2. Gli affido oggi tutte le mie paure e difficoltà, perché solo lui mi può salvare!
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venerdì 21 agosto 2009

112 - CREDERE

Credere significa stare sull'orlo dell'abisso oscuro e udire una voce che grida: gèttati, ti prenderò fra le mie braccia. (Kierkegaard)
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111 - 21^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 23 Agosto 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Parola del Signore
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Presentazione alle letture
Prima lettura:
Dopo il cammino dell’esodo il popolo di Israele, guidato prima da Mosè e ora da Giosuè, giunge finalmente alla terra promessa. Dio ha mantenuto la sua parola, ma ora il popolo deve confermare la propria scelta: stare con gli dèi pagani oppure con il Dio che lo ha liberato dall’Egitto.
Seconda lettura: Paolo annuncia la grandezza del matrimonio cristiano. Ma non è facile la sua parola, soprattutto perché fa riferimento al rapporto tra marito e moglie come era concepito ai suoi tempi. Ma il cuore del messaggio supera ciò che è legato alla mentalità di allora e sorprende per la sua bellezza: l’amore degli sposi è unico e totale come l’amore di Cristo per la Chiesa.
Vangelo: Nelle scorse domeniche abbiamo ascoltato il racconto della moltiplicazione dei pani e poi il grande discorso dove Gesù dice di essere il pane di vita eterna. Ma questa parola non risuona uguale per tutti i suoi discepoli: per alcuni è troppo dura, ma c’è anche chi è disposto ad accoglierla.
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Intenzioni per la preghiera dei fedeli:
– Per i pastori della Chiesa: chiediamo a Dio che siano sempre annunciatori fedeli della sua parola, anche quando è dura da accogliere e impegnativa da vivere. Preghiamo.
– Per le parrocchie e tutte le comunità cristiane: chiediamo a Dio che siano testimoni del vangelo senza compromessi con le logiche del mondo. Preghiamo.
– Per gli sposi cristiani: chiediamo a Dio che siano fedeli nell’amore a imitazione di Cristo, che dona tutto se stesso senza riserve. Preghiamo.
– Per coloro che faticano a credere: chiediamo a Dio che possano scorgere un segno del suo amore e assaporare la gioia della sua presenza. Preghiamo.
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martedì 18 agosto 2009

110 - GESU' CRISTO SALVA

Cristo salva
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109 - SALMO 65

5 Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:
abiterà nei tuoi atri.
9 Gli abitanti degli estremi confini
sono presi da timore davanti ai tuoi segni:
tu fai gridare di gioia
le soglie dell'oriente e dell'occidente.
10 Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
11 ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.
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Commento
Il Salmo 65 è un salmo di ringraziamento a Dio per tutti i suoi doni. La benedizione di Dio riempie di vita la terra e si può contemplare nel creato. È abbondanza di doni perché è così che Dio esprime la sua bontà. Lo sguardo di Davide dall’alto di Gerusalemme si estende tutto intorno alla città e diventa una preghiera di ringraziamento a Dio per quello che vede. La campagna è fiorita, i greggi sono numerosi, tutto è in festa.
Per Davide questo non è “normale, scontato, dovuto”. Davide non è un turista che si ferma a guardare il panorama. È l’amico di Dio, e in quello che vede si accorge della sua benedizione per lui e per tutto il popolo.
Ringraziare Dio è pregare, è allenarsi a vedere quello che abbiamo, il tempo, il creato, la salute, il cibo, i vestiti, il computer, ecc... come dono, espressione della sua bontà verso di noi.
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Per Riflettere
1. Come Dio oggi benedice la mia vita?
2. Ho mai provato a ringraziare Dio per i doni che mi ha dato e per la sua generosità?
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Feliz tu invitado, tu elegido
para hospedarse en tus atrios.
Tus prodigios espantan a los pueblos lejanos,
pero alegran las puertas
por donde el sol nace y se pone.
Tú visitas la tierra y le das agua,
tú haces que dé sus riquezas.
Los arroyos de Dios rebosan de agua
para preparar el trigo de los hombres.
Preparas la tierra,
regando sus surcos,
rompiendo sus terrones,
las lluvias la ablandan, y bendices sus siembras.
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domenica 16 agosto 2009

108 - LA VITA E' PREZIOSA

La vita è preziosa, abbine cura.
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La vida es preciosa, cuidala.
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sabato 15 agosto 2009

107 - 20^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 16 Agosto 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,51-58)

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Parola del Signore
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La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Tu non hai alcuna intenzione
di “bucare il video”,
di scandalizzare a bella posta,
di colpire ad effetto
l’immaginazione di chi hai davanti.
Le tue parole intendono solo
farci entrare nel mistero
perché è una realtà troppo grande
per essere subito compresa,
una realtà troppo profonda
per essere completamente scandagliata,
una realtà troppo bella
per essere abbracciata in un colpo solo.
È un mistero d’amore, Gesù,
quello che ci chiedi di accogliere:
la tua vita donata totalmente,
senza trattenere nulla per te,
la tua vita spezzata
come si faceva con il pane
per farla giungere ad ogni uomo,
la tua vita offerta
dal legno della croce
per liberare l’umanità
dal peccato e dal male,
per fondare un’alleanza eterna
tra Dio e tutti gli uomini,
un’alleanza che nulla e nessuno
potrà mai infrangere.
È in un mistero d’amore, Gesù,
che ci inviti ad entrare
in una comunione cementata
dalla carne e dal sangue,
da un dono smisurato.

(Roberto Laurita)
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giovedì 13 agosto 2009

106 - ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - Solennità - 15 Agosto 2009

Tiziano Vecellio, Assunta, 1516 -1518, Olio su tavola,
Venezia, Santa Maria Gloriosa dei Frari

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Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita. (dal Prefazio)
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MARIA ASSUNTA IN CIELO PREGA PER NOI
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Il dogma dell' Assunta è stato solennemente proclamato da Pio XII l'1-11-1950, con la Bolla "Munificentissimus Deus" ("Dio generosissimo"), nella quale il Pontefice definisce la traslazione gloriosa della Beata Vergine Maria, in corpo ed in anima dalla terra al cielo.
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La Vergine, prodigio di santità e di amore
Se vediamo la Madonna abbassarsi, nella sua umiltà, al di sotto di ogni creatura, vediamo anche quest’umiltà innalzarla al di sopra di tutto ciò che non è Dio. No, non sono i grandi della terra che l’hanno fatta salire a quel supremo grado di dignità nella quale abbiamo la gioia di contemplarla oggi. Le Tre Persone della Santissima Trinità l’hanno posta su questo trono di gloria; l’hanno proclamata Regina del cielo e della terra, rendendola depositaria di tutti i tesori celesti. No, non capiremo mai abbastanza la grandezza di Maria, e il potere che Gesù Cristo, suo divin Figlio, le ha dato; non conosceremo mai bene il desiderio che ella ha di renderci felici. Ella ci ama come figli suoi; si rallegra del potere che Dio le ha dato, per esserci utile. Sì, Maria è la nostra mediatrice; è lei che presenta al suo divin Figlio tutte le nostre preghiere, le nostre lacrime, i nostri gemiti; è lei che ci attira le grazie necessarie per la nostra salvezza. Lo Spirito Santo ci dice che Maria, fra tutte le creature, è un prodigio di grandezza, un prodigio di santità e un prodigio d’amore.
(Giovanni Maria Vianney)
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105 - DIO PERDONA

Lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,20).
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¡Déjense reconciliar con Dios! (2 Cor 5,20).
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L'amore del Cristo ci possiede, e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti e dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. (2 Cor 5,14-20)

domenica 9 agosto 2009

104 - FIDUCIA

So a chi ho dato la mia fiducia! (2 Tm 12)
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Sé en quién he puesto mi confianza (2 Tim 12)
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103 - 19^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 9 Agosto 2009


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,41-51)
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Parola del Signore
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Presentazione alle letture
La prima lettura narra un episodio difficile della vita del profeta Elia che vorrebbe morire per la paura e per l’insuccesso della sua predicazione. E un momento drammatico che porta Elia alla vera consapevolezza di sé: «Io non sono migliore dei miei padri . . . ». Questo è forse il dato più alto della sua vita, quando egli riconosce tutta la sua piccolezza e debolezza e soprattutto il suo essere uguale agli altri uomini, poveri, bisognosi, fragili. Ecco allora che un angelo scende per nutrirlo e confortarlo dicendogli: «Mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Il Vangelo odierno porta con sé gli echi di questo invito angelico: nel nostro cammino faticoso Gesù ci dona il vero pane disceso dal cielo, il vero cibo che ci sostiene.
L’Eucaristia sta al vertice dell’Iniziazione cristiana: non conclude un itinerario, ma lo apre, lo rinfranca, lo sostiene rinnovando di domenica in domenica, la potenza e la grazia della Pasqua. Gesù si propone come pane vivo, per rendere concreta la comunione con Lui. Lasciamoci sfamare da Lui e le tappe dure della vita saranno sorrette dalla forza inesauribile della sua Vita.
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martedì 4 agosto 2009

102 - PADRE NOSTRO

Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perchè il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così:
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Italiano
Padre Nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome,
venga il Tuo regno,
sia fatta la Tua volontà,
come in Cielo, così in Terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
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Spagnolo
Padre nuestro, que estás en el cielo,
santificado sea tu Nombre;
venga tu reino;
hágase tu voluntad en la tierra como en el cielo;
da nos hoy nuestro pan de cada día;
perdona nuestras ofensas,
como tambien nosotros perdonamos a los que nos ofenden;
no nos dejes caer en tentación,
y líbra nos del mal.
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Portoghese
Pai nosso
Que estais nos Céus,
santificado seja o vosso Nome,
venha a nós o vosso Reino,
seja feita a vossa vontade
assim na terra como no Céu.
O pão nosso de cada dia nos dai hoje,
perdoai-nos as nossas ofensas
assim como nós perdoamos
a quem nos tem ofendido,
e não nos deixeis cair em tentação,
mas livrai-nos do Mal. Amén
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Inglese
Our father, which art in heaven,
hallowed be thy name.
Thy kingdom come.
Thy will be done on earth as it is in heaven.
Give us this day our daily bread.
And forgive us our debts, as we forgive our debtors.
And lead us not into temptation,
but deliver us from evil. Amen
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Tedesco
Vater unser in Himmel,
geheiligt werde Dein Name;
Dein Reich komme;
Dein wille geschehe, wie in Himmel so auf Erden;
unser tägliches Brot gib uns heute;
und vergib uns unsere Schuld,
wie auch wir vergeben unseren Schuldigern.
nd führe uns nicht in Versuchung,
sondern erlöse uns von dem Bösen. Amen
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Francese
Notre père, qui es aux cieux,
que ton nom soit sanctifié.
Que ton règne vienne.
Que ta volonté soit faite sur la terre comme au ciel.
Donne-nous aujourd'hui notre pain quotidien.
Et pardonne-nous nos offenses, comme nous pardonnons à ceux qui nous ont offensés.
Et ne nous induis point en tentation,
mais délivre-nous du mal. Amen
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Turco
`Göklerdeki Babamýz,adýn kutsal kýlýnsýn. Egemenliðin gelsin.Gökte olduðu gibi,yeryüzünde de senin istediðin olsun. Bugün bize gündelik ekmeðimizi ver. Bize karþý suç iþleyenleri baðýþladýðýmýz gibi,sen de bizim suçlarýmýzý baðýþla. Ayartýlmamýza izin verme.Kötü olandan bizi kurtar.Çünkü egemenlik, güç ve yüceliksonsuzlara dek senindir. Amin.'
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Rumeno
Tatăal nostru care eşsti în ceruri, sfinţteascăa-se numele tăau; vie împăarăaţtia ta; facăa-se voia ta, precum în cer aşsa şsi pe păamânt. Pâinea noastrăa, cea de toate zilele, dăa-ne-o nouăa astăazi; şsi ne iartăa nouăa greşselile noastre, precum şsi noi iertăam greşsiţtilor noşstri; şsi nu ne duce pe noi în ispităa, ci ne mântuieşste de cel răau. Amin.
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sabato 1 agosto 2009

101 - 18^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 02 Agosto 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,24-35)
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del Signore
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Presentazione alle letture
Fa piacere ricevere doni, come fa piacere offrirli ad altri. Il dono crea una relazione, allaccio un ponte di comunicazione che diventa spesso occasione di simpatia. Purtroppo l’ambivalenza intacca anche questo settore: conosciamo, per sentito dire o per esperienza diretta, i doni interessati, dati con un secondo fine, doni che imprigionano, anziché essere l’espressione di un amore. Scriveva J.P. Sartre: «Dare significa asservire». Non mancano voci positive: «Non prestare, dona! Quando sarai morto, chi ti dirà grazie?» (E.M. Forster); « Non dire che vuoi regalare: regala! Non riuscirai mai a soddisfare un’attesa » (J.W Goethe).
Le letture di oggi ci aiutano ad entrare nella giusta dinamica del dono. Cristo è il dono del Padre agli uomini. Accogliere tale dono significa entrare in relazione con Lui, accettarlo nella sua totalità di uomo-Dio, seguirlo sul tracciato che è suo e che facciamo nostro (vangelo).
L’amorosa prodigalità divina si era già manifestata nel dono della manna, intervenendo in favore di un popolo lagnoso che rimpiangeva il passato (prima lettura). Il dono del Signore arriva fin nel più profondo di noi stessi, dandoci la possibilità — che è grazia — di iniziare una vita nuova per essere totalmente suoi (seconda lettura).
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