giovedì 29 ottobre 2009

145 - SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI - 01 Novembre 2009

• È oggi la festa di tutti coloro che sono presso Dio, dopo essere passati, come noi, sulla terra. Il Vangelo con le Beatitudini ci invita a scelte coraggiose, soprattutto a quella di farci piccoli e poveri.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,1-12a)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:«Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto,perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». Parola del Signore
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Presentazione alle letture
I SANTI non sono eroi alla stregua dei grandi personaggi di Plutarco. Un eroe dà l’illusione di superare l’umanità, mentre il santo non la supera, l’assume. . . Si sforza di avvicinarsi il più possibile al suo modello, Gesù Cristo» (G. Bernanos). Quando Gesù proclamò le Beatitudini non stava parlando a eroi e non voleva creare superuomini, ma parlava a gente semplice e voleva indicare la strada maestra per una vita pienamente vissuta. E questo non vuol dire una vita sempre realizzata secondo i canoni del potere e del benessere, ma un’esistenza che riconosce i propri limiti, che si apre alla misericordia, ricevuta e donata, e che non ricambia i torti con la stessa moneta. Vuol dire passare attraverso la “grande tribolazione”, essere di quelli che «hanno lavato le proprie vesti nelsangue dell’Agnello» (I Lettura) per riconoscersi ed essere realmente figli di Dio (II Lettura). Significa continuamente purificare se stessi e camminare nella fede, che dona pace e consolazione a quanti sperano nel Signore. Questa è la perfezione del vangelo: non di vernice superficiale, ma si tratta di sostanza interiore: è la perfezione dei discepoli, che si sentono incoraggiare dai Maestro: «Beati voi!».

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