venerdì 16 ottobre 2009

137 - 29^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 18 Ottobre 2009

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,35-45)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore.
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Commento alle letture
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ISAIA 53,10 -11
Isaia è considerato il profeta della fede cristiana, perché dai suoi oracoli si richiede una assoluta fede e abbandono in Dio. Al capitolo 53 c’è la profezia sulla Passione di Cristo. Isaia si domanda chi credeva alle sue parole visto che il popolo di Israele aveva tutte altre aspettative messianiche. Dai versetti 10-11 Isaia fa una riflessione sulla sofferenza di Cristo, sul Signore che dipinge il Cristo sofferente, che è piaciuto di prostrarlo con dolori perché offrendo la Sua vita in espiazione, avrà una discendenza, moltiplicherà i suoi giorni. Ed è questo che vuole il Signore. Con la sofferenza l’anima sarà purificata ed Egli avrà in eredità una moltitudine di genti infinite, una moltitudine di popoli.
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EBREI 4,14-16
Dalla Passione di Cristo passiamo alla Compassione di Cristo. Il centro dell’argomento è Cristo che viene considerato un sommo sacerdote che sa comprendere le debolezze umane. In questo caso è considerato il sacerdote come mediatore tra Dio, Suo Padre, e l’umanità, visto che Egli ha provato le debolezze umane. Quindi avendo fiducia in Cristo bisogna accostarsi al trono della grazia per ricevere misericordia perché il trono è nella casa del Signore, dove Dio è il massimo esponente e la casa siamo noi, il suo popolo.
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MARCO 10,35-45
Nel vangelo di Marco i figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni sapendo che Gesù va a Gerusalemme chiedono a Lui di stare al Suo fianco dopo essere stato incoronato re. Ma Lui non va per questo bensì per essere condannato a morte. I due fratelli vengono considerati lontani dal pensiero del Maestro. Anche gli alti discepoli sentendo la loro richiesta rimasero indignati con Giacomo e Giovanni. Così Gesù spiegò loro, chi è governante domina gli altri, ma così non dovrà essere fra loro. Chi vuole essere grande sarà un servitore e chi vuole essere il primo sarà schiavo di tutti. Anche Gesù non è venuto per essere servito ma per dare la Sua vita agli altri.
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Per riflettere
1- Riconosciamo in Gesù il nostro Sommo Sacerdote?
2- Gesù Cristo è il Re della nostra vita?
3- Quando mi rivolgo a Dio, quale immagine ho di Lui?

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