venerdì 22 maggio 2009

70 - ASCENSIONE DEL SIGNORE 24 Maggio 2009

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
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Presentazione alle letture
L'Ascensione, ci dice il Vangelo, rappresenta un invito allla testimonianza: le comunità cristiane, che vivono ora nell'attesa del ritorno di Gesù, sono continuamente chiamate a rendergli testimonianza. Fondamento di questa testimonianza è la risurrezione di Cristo. Il tempo della chiesa è il tempo per accogliere il regno di Dio, cioè l'intervento di Dio nella storia. Questa consapevolezza immerge la Chiesa nella storia e la orienta verso il futuro.
La prima lettura ripropone il racconto di At 1: Gesù non si sottrae alla vicenda umana, ma è ora presente nella comunità cristiana e nella storia in maniera nuova, col suo Spirito. Egli invia ora i suoi discepoli in tutto il mondo, confermati nella loro testimonianza dalla presenza dello Spirito.
La seconda lettura, a sua volta, intende presentare Gesù, il Cristo, come il centro di tutto l’universo, come colui che ricapitola in sé tutte le cose e le riempie della sua pienezza. La Chiesa, ora suo corpo dalle molte membra, deve contribuire a riunificare tutte le cose in Cristo.

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Tu ascendi al cielo, Gesù,
ma non abbandoni la terra.
Anzi, ora il tuo potere si estende
ad ogni popolo e nazione,
ad ogni tempo e ad ogni luogo.
Così gli apostoli sperimentano
di non essere soli,
abbandonati alle loro forze:
dovunque vadano a predicare il Vangelo
tu li accompagni e li sostieni
e confermi la tua parola
attraverso molti segni prodigiosi.
Così appare che la Buona Notizia
non è un’illusione
e neppure un sogno impossibile:
essa cambia la vita di coloro che credono,
consola e risana,
guarisce e libera,
dà la forza di perdonare,
di passare indenni in mezzo
alle forze del male,
permette di superare le incomprensioni
tra culture diverse e di parlare a tutti
con il linguaggio internazionale
dell’amore e della misericordia,
l’unico linguaggio comprensibile
a tutti gli uomini e a tutte le donne,
l’unico in grado di aprirli
alla tua azione di salvezza.
Tu ascendi al cielo, Gesù,
ma non abbandoni i discepoli.
Anzi, li rallegri con una gioia insperata
e dài loro un coraggio sconosciuto.

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