venerdì 15 maggio 2009

67 - 6^ DOMENICA DI PASQUA 17 MAGGIO 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
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Presentazione alle letture
Il Vangelo mostra come la missione al mondo farà conoscere i discepoli come amici di Gesù. Essi sono invitati a "rimanere" in Gesù, a rimanere in un rapporto nel quale è fondamentale l'opera del Padre. L'opera di salvezza è presentata infatti come uno scambio d'amore che dal Padre passa al Figlio, per arrivare a coinvolgere i discepoli. La "legge" dell'amore fraterno è infatti la sintesi del suo messaggio.
La prima lettura descrive la discesa dello Spirito Santo su Cornelio e la sua famiglia, "quasi una Pentecoste dei pagani". Il momento culminante è l'incontro dei due protagonisti, Pietro e Cornelio, incontro nel quale avviene l'annuncio della Parola e il dono dello Spirito che crea nuovi rapporti tra le persone.
La seconda lettura ci riporta alle sorgenti della carità, a Dio che ci ha donato il Figlio perchè avessimo la vita. L'amore divino in noi ci assicura che siamo diventati figli. L'amore vicendevole e fraterno è la risposta concreta al dono del Padre.
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La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.

Solo il tuo amore, Gesù,
può guarire le mille malattie
del mio cuore instabile,
la gelosia e l’arroganza,
l’invidia e la superbia
che si impadroniscono di me
e afferrano il timone della mia anima.
Solo il tuo amore, Gesù,
può vaccinarmi dall’egoismo,
dalla grettezza e dalle piccinerie
che attecchiscono facilmente
sul terreno della mia esistenza
e introducono il sospetto
nei confronti degli altri.
Solo il tuo amore, Gesù,
può liberarmi da tante ansie inutili
e da tutto ciò che tarpa le ali
ad un’autentica condivisione,
ad una vera fraternità.
Per grazia mi viene donato
di amare come tu ci hai amati,
senza limiti,
senza frontiere,
senza confini invalicabili.
Per grazia mi viene offerta
la possibilità di essere una creatura nuova:
dai pensieri limpidi
come un cielo terso,
dal cuore ardente
come un fuoco robusto,
dalle mani operose
mai stanche di rialzare da terra,
di curare e di medicare.

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