venerdì 2 aprile 2010

207 - DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO C) - 04 Aprile 2010

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio

Non si arriva magicamente
alla fede in te, Signore Risorto.
C’è un percorso da compiere,
un itinerario che ci attende.
È la strada che nasce da un annuncio,
ancora doloroso ed oscuro,
quello recato da Maria Maddalena:
«Hanno portato via
il Signore dal sepolcro!».

È la distanza coperta di corsa
da Pietro e da Giovanni
per andare a rendersi conto, di persona.
È la constatazione sconvolgente
di una tomba vuota,
con i teli posati all’interno
e il sudario avvolto
in un luogo a parte.
È la sosta di Giovanni, il più giovane,
che attende all’esterno
perché fa entrare Pietro per primo.

Ed è il passaggio attraverso le Scritture,
a cui tutti devono sottomettersi.
Ecco, solo dopo tante tappe
è possibile vedere e credere.
Vedere i segni
e credere in te, risorto e vivo.

Vedere le tracce
e accogliere la tua presenza.
Signore Gesù, Signore Risorto,
conduci ognuno di noi
sulla strada della fede
perché possiamo incontrarti vivo
e lasciarci trasfigurare dal tuo amore.

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