domenica 26 aprile 2009

57 - IL SIGNORE E' MIA LUCE

Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò terrore? (Sal 26,1-2)
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El Señor es mi luz y mi salvación, ¿a quién he de temer? Amparo de mi vida es el Señor, ¿ante quién temblaré? (Sal 26, 1-2)
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sabato 25 aprile 2009

56 - 3^ DOMENICA DI PASQUA 26.04.2009

+ Dal Vangelo secondo Luca (24,35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
La gioia di incontrarti vivo,
lo stupore per il dono di grazia
immeritato ed insperato
hanno bisogno, Signore Gesù,
per resistere alle difficoltà,
di essere sostenuti, nutriti,
dalla luce benefica delle Scritture,
interpretate dalla tua Parola.
Così noi possiamo decifrare
il piano di Dio,
gli eventi di una storia di salvezza
che manifesta a tutti gli uomini
la tua tenerezza e la tua misericordia.
Così riusciamo ad accogliere
il sentiero imprevisto
che conduce dalla morte alla vita,
dalla collina del Calvario
alla risurrezione e alla gloria:
passaggio angusto ed inspiegabile
che anche noi dobbiamo traversare
se vogliamo aver parte
alle tue promesse.
Così siamo in grado di affrontare
i percorsi spesso complicati ed oscuri
di questa nostra esistenza
senza lasciarci sconvolgere e disorientare
dall’apparente vittoria del male,
senza cedere di fronte alla prima prova,
senza venir meno quando arriva il momento
di soffrire per te
e di rendere ragione
della speranza che hai suscitato
nei nostri cuori.
(Roberto Laurita)
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55 - ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL BEATO GIOVANNI BATTISTA PIAMARTA 25 APRILE

Chiesa Istituto Artigianelli Brescia - Italy
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MEMORIA LITURGICA - 26 APRILE
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Per intercessione del Beato Giovanni Battista Piamarta affidiamo al Signore, con la preghiera che segue, le nostre intenzioni e le nostre necessità. In modo particolare raccomandiamo i giovani e le famiglie di tutto il mondo.
Preghiamo
O Dio misericordioso che hai suscitato nel Beato Giovanni Piamarta, sacerdote illuminato e fervente, la sollecitudine per l'educazione dei giovani alla vita cristiana nel lavoro, nella famiglia e nella società, concedi che, per sua intercessione, possiamo vivere e operare nel tuo amore provvidente di Padre, e sentire la forza del tuo aiuto per conseguire la beatitudine eterna.
Per Cristo Nostro Signore. Amen
Padre nostro, Ave, Gloria
***
Con approvazione ecclesiastica
N.B. Se vuoi conoscere la vita e le opere del Beato Padre Piamarta cerca in questo blog in post più vecchi.
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Oh Dios misericordioso, que haz suscitado en el Beato Juan Piamarta, sacerdote iluminado y ferviente, la preocupación por la educación de los jóvenes a la vida cristiana en el trabajo, en la familia y en la sociedad, concede que, por su intercesión, podamos vivir y actuar en tu amor providente de Padre, y sentir la fuerza de tu ayuda para conseguir la Bienaventuranza eterna.
Por Cristo Nuestro Señor. Amén
Padre Nuestro, Ave, Gloria
***
Con aprobación eclesiástica
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lunedì 20 aprile 2009

venerdì 17 aprile 2009

53 - 2^ DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia 19.04.2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore
* * *
Juan 20,19-29
Ese mismo día, el primero después del sábado, los discípulos estaban reunidos por la tarde con las puertas cerradas por miedo a los judíos. Llegó Jesús, se puso de pie en medio de ellos y les dijo: «¡La paz esté con ustedes!» Dicho esto, les mostró las manos y el costado. Los discípulos se alegraron mucho al ver al Señor. Jesús les volvió a decir: «¡La paz esté con ustedes! Como el Padre me envío a mí, así los envío yo también.» Dicho esto, sopló sobre ellos y les dijo: «Reciban el Espíritu Santo: a quienes descarguen de sus pecados, serán liberados, y a quienes se los retengan, les serán retenidos.» Tomás, uno de los Doce, llamado el Mellizo, no estaba con ellos cuando vino Jesús. Los otros discípulos le dijeron: «Hemos visto al Señor.» Pero él contestó: «Hasta que no vea la marca de los clavos en sus manos, no meta mis dedos en el agujero de los clavos y no introduzca mi mano en la herida de su costado, no creeré.» Ocho días después, los discípulos de Jesús estaban otra vez en casa, y Tomás con ellos. Estando las puertas cerradas, Jesús vino y se puso en medio de ellos. Les dijo: «La paz esté con ustedes.»
Después dijo a Tomás: «Pon aquí tu dedo y mira mis manos; extiende tu mano y métela en mi costado. Deja de negar y cree.» Tomás exclamó: «Tú eres mi Señor y mi Dios.» Jesús replicó: «Crees porque me has visto. ¡Felices los que no han visto, pero creen!»

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Anche noi abbiamo ricevuto
la testimonianza di coloro
che ci hanno preceduto
e la gioia indicibile provocata
dall’incontro con te,
il Crocifisso Risorto,
che dona lo Spirito
e trasmette la sua pace.
Ma anche noi, come Tommaso,
abbiamo dovuto compiere
l’itinerario che conduce alla fede
per riconoscerti in prima persona
come il nostro Signore e il nostro Dio.
Non è stato facile, Signore,
superare la tentazione
di toccare e di vedere,
di avere prove lampanti a disposizione.
Non è stato agevole, Signore,
superare la barriera del dubbio,
la paura di andare incontro.
a qualche altra delusione.
Non è stato immediato, Signore,
il nostro abbandono a te
per lasciarci amare così come siamo
e per affidarti la nostra vita
senza esitazioni e senza rimpianti.
Eppure, una volta avvenuto
questo passaggio decisivo,
tu ci hai colmati di una gioia
e di una pace sconosciute,
proprio come hai fatto con gli apostoli.
Tu hai fatto sgorgare dal profondo dell’anima
una sorgente inesauribile di grazia.
(Roberto Laurita)
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giovedì 16 aprile 2009

52 - AGNELLO DI DIO

«L'Agnello che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». (Ap 5, 12)
Digno es el Cordero degollado de recibir poder y riqueza, sabiduría y fuerza, honor, gloria y alabanza. (Ap 5,12)
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venerdì 10 aprile 2009

51 - DOMENICA DI PASQUA 12.04.2009


CRISTO E' RISORTO!
E' VERAMENTE RISORTO, ALLELUJA!

Auguri di Santa Pasqua!
¡Felices Pascuas de Resurreción!
Feliz Pascoa!
Happy Easter!

a tutti
i lettori e visitatori
di questo blog

***


In modo particolare

BUONA PASQUA di SPERANZA

e di RISURREZIONE

a tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto.

Cari aquilani, vi ricordiamo nella preghiera e nella solidarietà.


Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore
***
Juan 20, 1-9

El primer día después del sábado, María Magdalena fue al sepulcro muy temprano, cuando todavía estaba oscuro, y vio que la piedra que cerraba la entrada del sepulcro había sido re mo vida. Fue corriendo en bus ca de Simón Pedro y del otro discípulo a quien Jesús amaba y les dijo: «Se han llevado del sepulcro al Señor y no sabemos dónde lo han puesto.»
Pedro y el otro discípulo salieron para el sepulcro. Corrían los dos juntos, pero el otro discípulo corrió más que Pedro y llegó primero al sepulcro. Como se inclinara, vio los lienzos caidos, pero no entró. Pedro llegó detrás, entró en el sepulcro y vio también los lienzos caidos. El sudario con que le ha bían cubierto la cabeza no se había caído como los lienzos, sino que se mantenía enrollado en su lugar. Entonces entró también el otro discípulo, el que había llegado primero, vio y creyó. Pues no habían entendido todavía la Escritura: ¡él “debía” resucitar de entre los muertos!
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50 - VEGLIA PASQUALE 11.04.2009

La Veglia si svolge in questo modo:
dopo un breve "lucernario" (prima parte della veglia), la santa chiesa medita le meraviglie che il Signore ha compiuto per il suo popolo fin dall'inizio e confida nella sua parola e nella sua promessa (seconda parte o Liturgia della parola), fino al momento in cui, avvicinandosi il giorno della Risurrezione, con i suoi membri rigenerati nel battesimo (terza parte), viene invitata alla mensa, che il Signore ha preparato al suo popolo per mezzo della sua morte e Risurrezione (quarta parte).

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Questa notte di grazia, Signore Gesù,
racchiude in uno scrigno prezioso
la sorgente di ogni nostra speranza,
l’evento che ha cambiato la storia,
il pegno della vittoria, che facciamo nostra,
sulle tenebre, sul male e sulla morte.
Questa notte di libertà, Signore Gesù,
strappa ognuno di noi ai percorsi abituali
che conducono a un triste sepolcro
– magari con l’intento di compiere un gesto devoto –,
e ci lancia sui sentieri del mondo
perché tu sei risorto e vivi per sempre,
e domandi di essere riconosciuto e accolto.
Questa notte di luce, Signore Gesù,
ci sottrae al disorientamento
e alle molte paure ed esitazioni
che si affollano nel cuore
per aprirci a un messaggio inatteso,
una buona notizia del tutto inaspettata.
Questa notte di gioia, Signore Gesù,
ci spoglia di ogni timore
e ci induce ad alzare il capo
verso un orizzonte di giustizia e di pace,
di misericordia e di pienezza
che si staglia davanti a noi.
Accogli, dunque, il nostro canto di gratitudine:
scenda su di noi come acqua benefica
lo Spirito che trasforma i nostri deserti in terra feconda,
rischiara la nostre vite con il bagliore della risurrezione,
spalanca il nostro futuro alla speranza che viene di lassù.
(Roberto Laurita)
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giovedì 9 aprile 2009

49 - VENERDI' SANTO 10.03.2009

E, chinato il capo, consegnò lo spirito (Gv 19,30)
Después inclinó la cabeza y entregó el espíritu. (Juan 19,30)

PREGHIERA DAVANTI ALLA CROCE
Signore Gesù,
noi ti contempliamo sulla croce:
tocchiamo le tue mani e i tuoi piedi
lacerati dai chiodi;
baciamo il tuo costato
squarciato dalla lancia;
volgiamo lo sguardo
al tuo volto e al tuo capo
sul quale hanno posto
una dolorosa corona di spine.

Signore Gesù,
tu ci inviti a contemplare
nella nostra fragile carne
ciò che manca alla tua passione,
per il bene della Chiesa
che è il tuo corpo.
Donaci di prendere parte
alla sofferenza del mondo.
La chiesa apra a tutti gli uomini,
soprattutto a quelli che soffrono,
una porta di speranza
verso una vita nuova.

Signore Gesù,
tu ci domandi di seguirti
portando la nostra croce.
Donaci di accettare
con coraggio e semplicità
le pene e le fatiche di ogni giorno,
le ferite che lacerano il nostro corpo,
i tormenti e i dolori delle nostre notti,
per partecipare un giorno alla tua risurrezione.

Signore Gesù,
tu hai riconciliato con il Padre
tutta l'umanità, stringendola
in un legame di amore e di pace.
Ci hai bagnati del tuo sangue
che gronda dal legno della Croce.
Rendici uomini e donne
capaci di riconciliazione,
rendici artigiani di pace,
infiamma il nostro cuore
perchè siamo pronti a lottare
- disarmati e disarmanti -
per un mondo più giusto,
più fraterno, più solidale.

Signore Gesù,
tu agonizzi sulla Croce,
abbandonato da tutti
e ti affidi fiducioso
nelle mani del Padre tuo.
Colma di forza e di speranza
coloro che sono vicini alla morte.
E resta accanto a noi,
te ne preghiamo,
quando starà per concludersi
la nostra avventura umana.

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mercoledì 8 aprile 2009

48 - GIOVEDI' SANTO (MESSA IN COENA DOMINI) 09.04.2004

Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni gli altri (Gv 13,14)
Pues si yo, siendo el Señor y el Maestro, les he lavado los pies, también ustedes deben lavarse los pies unos a otros. (Juan 13,14)
Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Juan 13, 1-15
Antes de la fiesta de Pascua, sabiendo Jesús que le había llegado la hora de salir de este mundo para ir al Padre, co mo había amado a los suyos que que daban en el mundo, los amó hasta el extremo.
Estaban comiendo la cena y el diablo ya había depositado en el corazón de Judas Iscariote, hijo de Simón, el propósito de entregarle.
Jesús, por su parte, sabía que el Padre había puesto todas las cosas en sus manos y que había salido de Dios y que a Dios volvía. 4 En tonces se levantó de la mesa, se quitó el manto y se ató una toalla a la cintura.
Echó agua en un re cipiente y se puso a lavar los pies de los discípulos, y luego se los secaba con la toalla que se había atado.
Cuando llegó a Simón Pedro, éste le dijo: «¿Tú, Señor, me vas a lavar los pies a mí?» Jesús le contestó: «Tú no puedes comprender ahora lo que estoy haciendo. Lo com prenderás más tarde.»
Pedro replicó: «Jamás me lavarás los pies.» Jesús le respondió: «Si no te lavo, no podrás tener parte conmigo.» Entonces Pedro le dijo: «Señor, lávame no sólo los pies, sino también las manos y la cabeza.»
Jesús le dijo: «El que se ha bañado está completamente limpio y le basta lavarse los pies. Y ustedes están limpios, aunque no todos.» Jesús sabía quién lo iba a entregar, por eso dijo: «No todos ustedes están limpios.»
Cuando terminó de lavarles los pies, se puso de nuevo el manto, volvió a la mesa y les dijo: «¿Comprenden lo que he hecho con ustedes? Ustedes me llaman Maestro y Señor, y dicen bien, porque lo soy.

Pues si yo, siendo el Señor y el Maestro, les he lavado los pies, también ustedes deben lavarse los pies unos a otros. Yo les he dado ejemplo, y ustedes deben hacer como he hecho yo.
La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Sono gesti di amore, Gesù,
quelli che tu in questo giorno santo ci affidi,
gesti di un amore che non esita ad affrontare
anche la sofferenza e la morte di croce.
Perché ci vuole un amore a tutta prova
per spezzare la propria esistenza,
per sacrificarla e offrirla
come si fa con un pane buono e fragrante,
donato a tutti perché ricevano
la vita in abbondanza.
Perché ci vuole un amore immenso
per essere disposti a versare
il proprio sangue, tra i dolori,
al fine di sigillare un’alleanza eterna
tra Dio e l’umanità intera,
prendendo su di sé il peccato del mondo.
Perché ci vuole un amore smisurato
per diventare il servo di tutti,
per prendere il posto di colui
che non ha diritti, l’ultimo,
e per svolgere le mansioni più umili,
i compiti da tutti rifiutati
perché scomodi, rischiosi o ingrati.
Sì, o Gesù, questi gesti di amore
tu li metti nelle nostre mani
perché anche noi li ripetiamo
nella trama degli eventi quotidiani,
prendendo sulle spalle la croce,
mettendoci il grembiule,
piegandoci fino a terra
per lavare i piedi ai fratelli.
(Roberto Laurita)

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venerdì 3 aprile 2009

47 - DOMENICA DELLE PALME 05.04.2009

Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene! (Mc 11,9)
¡Hosanna! ¡Bendito el que viene en nombre del Señor! (Mc 11,19)
La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Fra quelli che ti acclamano, Gesù, fra quelli che si lasciano prendere dall’entusiasmo al tuo passaggio
ce ne sono molti che sognano
il ristabilimento della potenza d’Israele,
della sua indipendenza,
dell’antico splendore.
Quel titolo, “Figlio di Davide”,
si presta facilmente a qualche equivoco.
Eppure tra poco non ci potrà più essere
alcuna ombra di dubbio
sulla tua identità
e sul senso autentico
della tua missione.
Perché ormai è vicina
l’ora della passione,
l’ora della croce, ma anche della gloria,
l’ora dell’oscurità, ma anche della rivelazione.
Sarà proprio osservando
il modo in cui muori
che il centurione ti riconoscerà
come il Figlio di Dio:
venuto non con la forza,
ma nella debolezza,
non per schiacciare e colpire,
ma per liberare ed amare.
In questa Settimana Santa
che oggi prende inizio,
noi ti accompagniamo,
recando in mano i rami di ulivo,
sul percorso doloroso
della passione e della morte,
per condividere la tua risurrezione.

(Roberto Laurita)

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