venerdì 17 aprile 2009

53 - 2^ DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia 19.04.2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore
* * *
Juan 20,19-29
Ese mismo día, el primero después del sábado, los discípulos estaban reunidos por la tarde con las puertas cerradas por miedo a los judíos. Llegó Jesús, se puso de pie en medio de ellos y les dijo: «¡La paz esté con ustedes!» Dicho esto, les mostró las manos y el costado. Los discípulos se alegraron mucho al ver al Señor. Jesús les volvió a decir: «¡La paz esté con ustedes! Como el Padre me envío a mí, así los envío yo también.» Dicho esto, sopló sobre ellos y les dijo: «Reciban el Espíritu Santo: a quienes descarguen de sus pecados, serán liberados, y a quienes se los retengan, les serán retenidos.» Tomás, uno de los Doce, llamado el Mellizo, no estaba con ellos cuando vino Jesús. Los otros discípulos le dijeron: «Hemos visto al Señor.» Pero él contestó: «Hasta que no vea la marca de los clavos en sus manos, no meta mis dedos en el agujero de los clavos y no introduzca mi mano en la herida de su costado, no creeré.» Ocho días después, los discípulos de Jesús estaban otra vez en casa, y Tomás con ellos. Estando las puertas cerradas, Jesús vino y se puso en medio de ellos. Les dijo: «La paz esté con ustedes.»
Después dijo a Tomás: «Pon aquí tu dedo y mira mis manos; extiende tu mano y métela en mi costado. Deja de negar y cree.» Tomás exclamó: «Tú eres mi Señor y mi Dios.» Jesús replicó: «Crees porque me has visto. ¡Felices los que no han visto, pero creen!»

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Anche noi abbiamo ricevuto
la testimonianza di coloro
che ci hanno preceduto
e la gioia indicibile provocata
dall’incontro con te,
il Crocifisso Risorto,
che dona lo Spirito
e trasmette la sua pace.
Ma anche noi, come Tommaso,
abbiamo dovuto compiere
l’itinerario che conduce alla fede
per riconoscerti in prima persona
come il nostro Signore e il nostro Dio.
Non è stato facile, Signore,
superare la tentazione
di toccare e di vedere,
di avere prove lampanti a disposizione.
Non è stato agevole, Signore,
superare la barriera del dubbio,
la paura di andare incontro.
a qualche altra delusione.
Non è stato immediato, Signore,
il nostro abbandono a te
per lasciarci amare così come siamo
e per affidarti la nostra vita
senza esitazioni e senza rimpianti.
Eppure, una volta avvenuto
questo passaggio decisivo,
tu ci hai colmati di una gioia
e di una pace sconosciute,
proprio come hai fatto con gli apostoli.
Tu hai fatto sgorgare dal profondo dell’anima
una sorgente inesauribile di grazia.
(Roberto Laurita)
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