mercoledì 8 aprile 2009

48 - GIOVEDI' SANTO (MESSA IN COENA DOMINI) 09.04.2004

Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni gli altri (Gv 13,14)
Pues si yo, siendo el Señor y el Maestro, les he lavado los pies, también ustedes deben lavarse los pies unos a otros. (Juan 13,14)
Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Juan 13, 1-15
Antes de la fiesta de Pascua, sabiendo Jesús que le había llegado la hora de salir de este mundo para ir al Padre, co mo había amado a los suyos que que daban en el mundo, los amó hasta el extremo.
Estaban comiendo la cena y el diablo ya había depositado en el corazón de Judas Iscariote, hijo de Simón, el propósito de entregarle.
Jesús, por su parte, sabía que el Padre había puesto todas las cosas en sus manos y que había salido de Dios y que a Dios volvía. 4 En tonces se levantó de la mesa, se quitó el manto y se ató una toalla a la cintura.
Echó agua en un re cipiente y se puso a lavar los pies de los discípulos, y luego se los secaba con la toalla que se había atado.
Cuando llegó a Simón Pedro, éste le dijo: «¿Tú, Señor, me vas a lavar los pies a mí?» Jesús le contestó: «Tú no puedes comprender ahora lo que estoy haciendo. Lo com prenderás más tarde.»
Pedro replicó: «Jamás me lavarás los pies.» Jesús le respondió: «Si no te lavo, no podrás tener parte conmigo.» Entonces Pedro le dijo: «Señor, lávame no sólo los pies, sino también las manos y la cabeza.»
Jesús le dijo: «El que se ha bañado está completamente limpio y le basta lavarse los pies. Y ustedes están limpios, aunque no todos.» Jesús sabía quién lo iba a entregar, por eso dijo: «No todos ustedes están limpios.»
Cuando terminó de lavarles los pies, se puso de nuevo el manto, volvió a la mesa y les dijo: «¿Comprenden lo que he hecho con ustedes? Ustedes me llaman Maestro y Señor, y dicen bien, porque lo soy.

Pues si yo, siendo el Señor y el Maestro, les he lavado los pies, también ustedes deben lavarse los pies unos a otros. Yo les he dado ejemplo, y ustedes deben hacer como he hecho yo.
La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Sono gesti di amore, Gesù,
quelli che tu in questo giorno santo ci affidi,
gesti di un amore che non esita ad affrontare
anche la sofferenza e la morte di croce.
Perché ci vuole un amore a tutta prova
per spezzare la propria esistenza,
per sacrificarla e offrirla
come si fa con un pane buono e fragrante,
donato a tutti perché ricevano
la vita in abbondanza.
Perché ci vuole un amore immenso
per essere disposti a versare
il proprio sangue, tra i dolori,
al fine di sigillare un’alleanza eterna
tra Dio e l’umanità intera,
prendendo su di sé il peccato del mondo.
Perché ci vuole un amore smisurato
per diventare il servo di tutti,
per prendere il posto di colui
che non ha diritti, l’ultimo,
e per svolgere le mansioni più umili,
i compiti da tutti rifiutati
perché scomodi, rischiosi o ingrati.
Sì, o Gesù, questi gesti di amore
tu li metti nelle nostre mani
perché anche noi li ripetiamo
nella trama degli eventi quotidiani,
prendendo sulle spalle la croce,
mettendoci il grembiule,
piegandoci fino a terra
per lavare i piedi ai fratelli.
(Roberto Laurita)

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