sabato 18 luglio 2009

96 - 16^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 19 Luglio 2009

+ Dal Vangelo secondo Marco (6,30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore

Presentazione alle letture
L’uomo è una realtà complessa che presenta diverse esigenze: accanto ai bisogni primari quali il mangiare e il dormire, se ne pongono altri, altrettanto vitali. Se il corpo ha fame, anche lo spirito e l’intelletto hanno bisogno di nutrimento. L’armonia e l’equilibrio della nostra persona dipenderanno in buona parte dal corretto alimento che sapremo dare a tutta la nostra persona.
Una vacanza programmata è sospesa per venire incontro ad una umanità assetata di ascoltare la Parola. Gesù è il buon pastore che si prende cura del suo gregge, commuovendosi e interessandosi ad esso (vangelo). La dolce figura di Gesù pastore raccoglie la tradizione veterotestamentaria, sia quella che combatte pastori inetti che vanno sostituiti (prima lettura), sia quella che identifica Dio stesso con il vero pastore (salmo responsoriale). In uno slancio di ammirata contemplazione Paolo vede l’altissima vocazione del cristiano a partecipare alla comunione trinitaria (seconda lettura).
Tra i bisogni va annoverata la necessità di rientrare in noi stessi. Sant'Agostino lo aveva raccomandato: « Non voler uscire da te stesso, ritorna in te stesso e troverai la verità ». Condizione indispensabile è quella di creare dentro di noi — e anche fuori — isole di silenzio. Esso impreziosisce la nostra esistenza. Il suo valore è stato apprezzato da molti, di cui sentiamo qualche voce: « In virtù dell’amore di Dio il silenzio si trasforma in Parola; la parola di Dio è silenzio che si dona all’uomo » (M. Picard); «Le grandi verità si comunicano soltanto mediante il silenzio» (P Claudel); «Nel silenzio è insito un meraviglioso potere di chiarificazione, di purificazione, di concentrazione sulle cose essenziali» (D. Bonhoeffer).
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