sabato 4 luglio 2009

91 - 14^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 05 Luglio 2009

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,1-6)
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
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La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Sono i tuoi compaesani,
dovrebbero farti festa Gesù.
Ti conoscono fin da piccolo,
ti hanno visto crescere,
imparare un mestiere.
Hanno pregato tante volte
insieme a te in quella sinagoga,
nel giorno di sabato.

Eppure proprio loro diventano
sospettosi guardinghi increduli.
No, non possono accettare
che proprio ad uno di loro
sia stata data una sapienza sorprendente.
Non puo essere vero che tu,
il falegname, il figlio di Maria
compia i prodigi che sono stati riferiti...

Si attendono un Messia,
ma paracadutato dall'alto,
proveniente da una delle grandi
famiglie sacerdotali o della nobiltà dell'epoca.
Per questo finiscono col rifiutarti
e proprio la loro durezza ti impedisce
di manifestare la bontà di Dio.

Ma posso veramente meravigliarmi
degli abitanti di Nazaret?
Non capita anche a me, Gesù,
di disprezzare quel Vangelo
che mi raggiunge attraverso
un vicino di casa, un collega, un coetaneo?
E di far fatica ad ammettere
che lo Spirito compia ancora prodigi
servendosi di uomini e donne
che mi vivono accanto?