lunedì 29 giugno 2009
sabato 27 giugno 2009
89 - 13^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 28 Giugno 2009
quella che fa star bene il corpo (salute) e lo spirito (fede e amore). Dio è Signore e datore di una vita destinata a superare la barriera del tempo. Se c’è la morte, la si deve all’opera negativa del diavolo (prima lettura). Con la partecipazione fattiva, per risolvere un problema di indigenza economica, Paolo intende sottolineare il valore della solidarietà, che è pure una forma di vita. La colletta costituisce un elemento di unità tra le due chiese, quella di origine giudaica e quella di origine pagana, che si trovano unite nell’unico Signore (seconda lettura).
Gesù, aiutando persone bisognose, è stato l’epifania dell’amore del Padre.
Il nostro aiuto concreto agli altri diventa il segno visibile che apparteniamo al Dio amore. Lui è la vita che scorgiamo nel fratello che ci sta accanto. Lo ricorda il monaco Silvano del Monte Athos: «Mio fratello è la mia vita». E così anche l’esistenza quotidiana si tinge di vita, quella vera, fatta di amore e di interessamento per l’altro.
giovedì 25 giugno 2009
88 - LA VITA E' UN SOFFIO
lunedì 22 giugno 2009
86 - IL MIO AIUTO VIENE DAL SIGNORE
sabato 20 giugno 2009
85 - 12^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 21 Giugno 2009
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Un giorno, sul lago di Tiberiade, anche i discepoli di Gesù provarono una grande paura. Benché pescatori provetti e abituati ai capricci della natura, la bufera dovette essere di proporzioni gigantesche, se la loro barca rischiava di inabissarsi. Fortunatamente con loro c’era Gesù. Il suo intervento riporta serenità, dapprima nei loro cuori, e poi sul lago agitato. Il brano vale come esempio e come monito a cacciare le nostre paure, anche quelle fondate, perché il Signore Gesù è forte, capace di ridimensionare, fino ad eliminare qualsiasi ostacolo. Con Lui non c’è nulla da temere (vangelo). La risposta di Dio a Giobbe lascia intendere che affidarsi a Lui è garanzia contro qualsiasi timore. Il mare vasto non deve incutere paura perché esso appartiene a Dio, suo creatore e governatore (prima lettura). La stessa morte, tanto terrificante agli occhi dell’uomo che si vede strappare la vita, rientra nell’alveo di una serena accettazione, grazie a Cristo che l’ha vinta con la sua risurrezione (seconda lettura).
84 - UN AMORE GRANDE LIBERA DALLA PAURA
El entonces se despertó. Se encaró con el viento y dijo al mar: «Cállate, cálmate.» El viento se apaciguó y siguió una gran calma. Después les dijo: «¿Por qué son tan miedosos? ¿Todavía no tienen fe?» (Mc 4, 39)
giovedì 18 giugno 2009
83 - SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - 19 Giugno 2009 (Solennità)
mercoledì 17 giugno 2009
82 - SIGNORE MIA ROCCIA E MIA FORTEZZA
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sabato 13 giugno 2009
81 - CORPUS DOMINI - 14 Giugno 2009
Nella medesima scia, il concilio Vaticano II utilizza una frase di san Leone Magno: "La partecipazione al corpo e al sangue di Cristo altro non fa, se non che ci mutiamo in ciò che prendiamo". E santa Teresa di Gesù Bambino: "‘Il mio cielo’ è nascosto nella particola dove Gesù, il mio sposo, si vela per amore... Quale divino istante quando, o Beneamato, nella tua tenerezza vieni a trasformarmi in te! Questa unione d’amore ed ineffabile ebbrezza, ‘ecco il cielo ch’è mio’!".
mercoledì 10 giugno 2009
80 - SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI GESU'
«L’istituzione dell’Eucaristia nasconde un profondo mistero che trascende la nostra capacità di comprensione e le nostre categorie. È il mistero della fede per eccellenza. La Chiesa se ne nutre continuamente perché vi riceve la sua vita e la sua ragion d’essere».
«L’Eucaristia ha il potere di risvegliare alla speranza della vita eterna coloro che sono tentati dalla disperazione. Essa apre alla condivisione quanti sono tentati di chiudere le mani. Essa mette al primo posto non la divisione ma la riconciliazione. Essa pone la vita e la dignità umana al centro dell’impegno della fede».
«Ciò che il Salvatore istituì la notte in cui fu tradito, è il dono di se stesso, spinto dal suo amore estremo. L’istituzione della santa Eucaristia è il dono dell’Amore in Persona, è Dio stesso che si dona nel sacramento della Pasqua di Cristo».
domenica 7 giugno 2009
79 - GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO
DIOS ES AMOR!
Solennità della Santissima Trinità - 7 giugno 2009venerdì 5 giugno 2009
78 - SANTISSIMA TRINITA' 07 Giugno 2009
Affermare il dato biblico della Trinità non significa penetrarne il mistero, che rimane superiore alla nostra intelligenza. Perché allora Dio ci rivela qualcosa che noi non possiamo capire? Perché non si tratta di capire, ma di vivere nella Trinità (seconda lettura).
giovedì 4 giugno 2009
77 - SALMO 8
O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e
che cosa è l'uomo
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna;
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
O Signore, nostro Dio, quanto è grande
C'è chi contempla le stelle, la luna e gli astri solo per programmare meglio i tempi delle semine e dei raccolti o per leggervi il proprio oroscopo; ma c'è anche chi, adagiato sull'erba di un prato di montagna, in una limpida notte d'estate, si lascia incantare dall'armonia del firmamento e non sa coglierne il messaggio di amore che Dio gli invia. I cieli non sono solo degli spazi infiniti e misteriosi e le stelle non sono solo dei corpi celesti regolati in una stupenda armonia: sono il segno di una cura infinita che "Qualcuno" ha per l'uomo.
Il salmo 8 è opera di un saggio dell'antico Oriente che, osservando gli spazi sconfinati del cielo, rimane stupito di fronte alla bellezza e alla grandezza dell'universo, ma, più ancora, dal fatto che tutto sia posto nelle mani di un essere piccolo piccolo: l'uomo. Allora si chiede: "Perchè il Signore si china su di lui? Perchè lo considera più prezioso di tutto il resto del creato?"
In questa fragile creatura si cela qualcosa di immensamente grande: la somiglianza con Dio.
Quando abbiamo l'impressione di non contare più nulla ai nostri occhi e a quelli degli altri, questo salmo ci ricorda l'immenso valore che abbiamo agli occhi di Dio. Anche colui che appare come il più miserabile degli uomini, persino il peggior criminale, in realtà è "poco meno degli angeli".
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