La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Le sue gambe sono diventate inutili,
non gli consentono più di muoversi,
di camminare, di andare dove vuole.
È immobilizzato, costretto per sempre
a rimanere steso su una barella.
Questo è quello che appare
agli occhi di tutti, Gesù…
Ma tu vedi anche qualcos’altro.
Tu riconosci un carico pesante
che blocca la sua anima.
Vedi un’altra paralisi, quella
che si è impossessata del suo cuore.
Ma qual è il peggiore dei due mali?
È dal pericolo più urgente e più grave
che va subito liberato quell’uomo.
Tu, Gesù, medico celeste, intervieni:
a costo di andar incontro
allo scandalo dei benpensanti,
correndo il rischio di tirarti addosso
l’accusa di essere un bestemmiatore.
Sì, perché colui che sta davanti a te
non è un estraneo, ma un ‘figlio’.
Un figlio che da anni sta soffrendo
e attende di essere liberato dentro.
Un figlio da rimettere in piedi
perché ritrovi la pace e la gioia.
Un figlio che ha anche bisogno
di un paio di buone gambe
per continuare la sua strada,
la strada della vita,
la strada che porta a Dio.
(Roberto Laurita)
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