venerdì 29 maggio 2009

75 - SPIRITO DI VERITA'

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità.
(Gv 16,12-13).
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Aún tengo muchas cosas que decirles, pero es demasiado para ustedes por ahora.
Y cuando venga él, el Espíritu de la Verdad, los guiará en todos los caminos de la verdad.
(Jn. 16,12-13)

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74 - DOMENICA DI PENTECOSTE 31 Maggio 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,26-27; 16,12-15)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
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Presentazione alle letture
Con il dono dello Spirito la Chiesa inizia il suo cammino nella storia per accogliere e diffondere la “nuova alleanza” fondata sulla morte e sulla risurrezione di Gesù. Perciò la Pentecoste fa della Chiesa una realtà missionaria: essa viene qui inviata a tutti gli uomini e in tutto il mondo, per proclamare la riconciliazione offerta da Dio e chiamare l’umanità a conversione.
Il Vangelo ricorda anche oggi alle comunità cristiane che la diffusione della buona notizia non sarà senza odio e persecuzioni. Ma Gesù ci promette la presenza di un particolare avvocato: Spirito di verità e Paraclito sono i nomi con cui Giovanni ci parla dello Spirito Santo. La promessa dello Spirito Santo aiuta i discepoli ad affrontare le incomprensioni e infonde coraggio per la trasmissione della fede.
Nella prima lettura la Chiesa si presenta al mondo come depositaria della missione di Gesù e come sacramento della salvezza da lui donata. La forza dello Spirito rende i cristiani liberi di fronte al mondo e crea nuovi rapporti, fondati non sul potere ma sull’amore e il perdono. Allo stesso modo Paolo, nella seconda lettura, attesta come lo Spirito accompagni e guidi continuamente le comunità cristiane aiutandole a rifiutare il male e a diffondere il bene.
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La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Senza lo Spirito, Gesù,
nulla può crescere
e giungere a compimento.
Le Scritture rimangono
chiuse ed impenetrabili,
la storia appare senza senso
e priva di direzione,
la Buona Notizia rischia di essere
una parola senza efficacia,
le prove un ostacolo
impossibile da superare
e il mondo nuovo una chimera,
un sogno, un'illusione
confezionata apposta per i deboli della terra.

Solo lo Spirito, Gesù,
può rischiarare il nostro percorso,
farci intravedere il significato profondo
degli eventi che accadono.

Solo lo Spirito può infrangere
la spessa coltre che ci impedisce
di vedere l’orizzonte
e ridestare in noi la speranza
di vedere quei cieli nuovi e quella terra nuova
a cui tutti siamo destinati
dalla tua bontà smisurata.

Solo lo Spirito, Gesù,
può togliere dal nostro cuore
l’amarezza che ci paralizza,
lo scoraggiamento che ci blocca
e donarci il coraggio e la fiducia
necessari per raggiungere
il traguardo del nostro pellegrinaggio,
la pienezza di una vita senza fine.
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giovedì 28 maggio 2009

73 - PREGHIERA PER IMPLORARE LO SPIRITO SANTO

Siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo; sentiamo il peso delle nostre debolezze, ma siamo tutti riuniti del tuo nome; vieni a noi, assistici, vieni nei nostri cuori; insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire, compi tu stesso quanto da noi richiesto. Sii tu solo a suggerire e a guidare le nostre decisioni, perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo, hai un nome santo e glorioso; non permettere che sia lesa da noi la giustizia, tu che ami l’ordine e la pace; non ci faccia sviare l’ignoranza; non ci renda parziali l’umana simpatia, non ci influenzino cariche e persone; tienici stretti a te e in nulla ci distogliamo dalla verità; fa’ che riuniti nel tuo santo nome, sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme, così da fare tutto in armonia con te, nell’attesa che per il fedele compimento del dovere ci siano dati in futuro i premi eterni. Amen.
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domenica 24 maggio 2009

72 - PRESTITO DELLA SPERANZA

LA NOSTRA SOLIDARITA'
E' PIU' FORTE DELLA CRISI

A causa della crisi, oggi, sono le persone più deboli a soffrire il disagio più grande. La Conferenza Episcopale promuove una Colletta Nazionale, 31 maggio 2009, in tutte le chiese italiane, per costituire il Prestito della Speranza, fondo straordinario di garanzia di 30 milioni di euro, per le famiglie che la crisi ha lasciato senza reddito. Partecia anche tu nella tua chiesa, o fai un versamento sul conto corrente indicato.
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Dai la tua solidarietà alle famiglie
in difficoltà con il
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Prestito della Speranza
c/c bancario - Banca Prossima
IT19 Q033 5901 6001 0000 0006 893
in tutte le filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo
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c/c postale
96240338
in tutti gli uffici postali
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.Conferenza Episcopale Italiana

venerdì 22 maggio 2009

71 - GESU' ASSUNTO IN CIELO

Uomini di Galilea perchè state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà lo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo (At 1,11)
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Amigos galileos, ¿qué hacen ahí mirando al cielo? Este Jesús que les ha sido quitado volverá de la misma manera que ustedes lo han visto ir al cielo. (He 1,11)
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70 - ASCENSIONE DEL SIGNORE 24 Maggio 2009

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
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Presentazione alle letture
L'Ascensione, ci dice il Vangelo, rappresenta un invito allla testimonianza: le comunità cristiane, che vivono ora nell'attesa del ritorno di Gesù, sono continuamente chiamate a rendergli testimonianza. Fondamento di questa testimonianza è la risurrezione di Cristo. Il tempo della chiesa è il tempo per accogliere il regno di Dio, cioè l'intervento di Dio nella storia. Questa consapevolezza immerge la Chiesa nella storia e la orienta verso il futuro.
La prima lettura ripropone il racconto di At 1: Gesù non si sottrae alla vicenda umana, ma è ora presente nella comunità cristiana e nella storia in maniera nuova, col suo Spirito. Egli invia ora i suoi discepoli in tutto il mondo, confermati nella loro testimonianza dalla presenza dello Spirito.
La seconda lettura, a sua volta, intende presentare Gesù, il Cristo, come il centro di tutto l’universo, come colui che ricapitola in sé tutte le cose e le riempie della sua pienezza. La Chiesa, ora suo corpo dalle molte membra, deve contribuire a riunificare tutte le cose in Cristo.

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Tu ascendi al cielo, Gesù,
ma non abbandoni la terra.
Anzi, ora il tuo potere si estende
ad ogni popolo e nazione,
ad ogni tempo e ad ogni luogo.
Così gli apostoli sperimentano
di non essere soli,
abbandonati alle loro forze:
dovunque vadano a predicare il Vangelo
tu li accompagni e li sostieni
e confermi la tua parola
attraverso molti segni prodigiosi.
Così appare che la Buona Notizia
non è un’illusione
e neppure un sogno impossibile:
essa cambia la vita di coloro che credono,
consola e risana,
guarisce e libera,
dà la forza di perdonare,
di passare indenni in mezzo
alle forze del male,
permette di superare le incomprensioni
tra culture diverse e di parlare a tutti
con il linguaggio internazionale
dell’amore e della misericordia,
l’unico linguaggio comprensibile
a tutti gli uomini e a tutte le donne,
l’unico in grado di aprirli
alla tua azione di salvezza.
Tu ascendi al cielo, Gesù,
ma non abbandoni i discepoli.
Anzi, li rallegri con una gioia insperata
e dài loro un coraggio sconosciuto.

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martedì 19 maggio 2009

69 - AVE MARIA, STELLA DELL’EVANGELIZZAZIONE

O Maria, madre di Dio,
totalmente dipendente da Dio
e tutta orientata a Lui per lo slancio
della tua fede, icona
perfetta della liberazione dell’umanità,
a Te guardiamo per comprendere il senso
della nostra missione all’interno della Chiesa e nel mondo.
Il tuo Figlio Gesù ci ha affidato un messaggio
da portare al mondo in cui viviamo, ai fratelli
che ci sono vicini e a quelli che ci sono lontani: la bella notizia
che Dio ci ama, che Dio è venuto tra noi ed ora
abita sempre con noi.
E’ un messaggio di gioia, di vita, di salvezza a chi soffre
fame, miseria e solitudine a chi non sa più
perché vive, non ama e non è amato.
Maria, aiutaci ad essere missionari di gioia come lo fosti Tu.
Sostieni tutti i missionari e le missionarie
che in ogni angolo del mondo annunciano e testimoniano
tuo Figlio Gesù.
(Giovanni Paolo II)

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sabato 16 maggio 2009

68 - VIVERE NELL'AMORE

Come il Padre ha amato me, anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio Amore (Gv 15,9)
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Como el Padre me amó, así también los he amado yo: permanezcan en mi Amor (Jn 15,9)
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venerdì 15 maggio 2009

67 - 6^ DOMENICA DI PASQUA 17 MAGGIO 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
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Presentazione alle letture
Il Vangelo mostra come la missione al mondo farà conoscere i discepoli come amici di Gesù. Essi sono invitati a "rimanere" in Gesù, a rimanere in un rapporto nel quale è fondamentale l'opera del Padre. L'opera di salvezza è presentata infatti come uno scambio d'amore che dal Padre passa al Figlio, per arrivare a coinvolgere i discepoli. La "legge" dell'amore fraterno è infatti la sintesi del suo messaggio.
La prima lettura descrive la discesa dello Spirito Santo su Cornelio e la sua famiglia, "quasi una Pentecoste dei pagani". Il momento culminante è l'incontro dei due protagonisti, Pietro e Cornelio, incontro nel quale avviene l'annuncio della Parola e il dono dello Spirito che crea nuovi rapporti tra le persone.
La seconda lettura ci riporta alle sorgenti della carità, a Dio che ci ha donato il Figlio perchè avessimo la vita. L'amore divino in noi ci assicura che siamo diventati figli. L'amore vicendevole e fraterno è la risposta concreta al dono del Padre.
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La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.

Solo il tuo amore, Gesù,
può guarire le mille malattie
del mio cuore instabile,
la gelosia e l’arroganza,
l’invidia e la superbia
che si impadroniscono di me
e afferrano il timone della mia anima.
Solo il tuo amore, Gesù,
può vaccinarmi dall’egoismo,
dalla grettezza e dalle piccinerie
che attecchiscono facilmente
sul terreno della mia esistenza
e introducono il sospetto
nei confronti degli altri.
Solo il tuo amore, Gesù,
può liberarmi da tante ansie inutili
e da tutto ciò che tarpa le ali
ad un’autentica condivisione,
ad una vera fraternità.
Per grazia mi viene donato
di amare come tu ci hai amati,
senza limiti,
senza frontiere,
senza confini invalicabili.
Per grazia mi viene offerta
la possibilità di essere una creatura nuova:
dai pensieri limpidi
come un cielo terso,
dal cuore ardente
come un fuoco robusto,
dalle mani operose
mai stanche di rialzare da terra,
di curare e di medicare.

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giovedì 14 maggio 2009

66 - IL SIGNORE E' IL MIO PASTORE

Il Signore è il mio pastore non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare. (Sal 23, 1-2)
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El Señor es mi pastor: nada me falta; en verdes pastos él me hace reposar. (Sal 23,1-2)

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mercoledì 13 maggio 2009

65 - BEATA VERGINE MARIA DI FATIMA - 13 maggio

La Beata Vergine Maria, la Madre di Dio, apparve per sei volte, a tre pastorelli vicino alla città di Fatima, Portogallo, tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917. Apparendo ai bambini, la Beata Vergine, disse loro di essere stata mandata da Dio con un messaggio per ogni uomo, ogni donna e ogni bambino vivente del nostro secolo. Giungendo in un momento in cui la civiltà era devastata dalla guerra e da violenze sanguinarie, Essa promise che il Cielo avrebbe concesso la pace a tutto il mondo se le sue richieste di preghiera, riparazione e consacrazione, fossero state accolte ed eseguite.
In tutte le sue apparizioni la Beata Vergine sottolineò ripetutamente la necessità di pregare quotidianamente il Rosario, di indossare lo Scapolare Scuro del Carmelo e di compiere atti di riparazione e sacrificio.
Diversi papi hanno visitato Fatima, in pellegrinaggio solenne e papa Giovanni Paolo II vi si è recato almeno una volta per ogni decennio del suo pontificato. Inoltre ha attibuito pubblicamente a Nostra Signora di Fatima la sua salvezza in seguito all'attentato del 1981.
Fatima resta fondamentalmente una affermazione di vita e di fede e un messaggio di speranza e di pace per i cristiani e per tutti gli uomini di buona volontà in qualsiasi parte del mondo.
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martedì 12 maggio 2009

64 - PACE FRA CIELO E TERRA

Centro Padre Piamarta Milano
Italy
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Affidiamo a Maria le nostre necessità, preghiamo per gli ammalati, i giovani, le famiglie, per la pace nel mondo e per quanto in questo momento ci sta più a cuore. Diciamo:
Italiano - Italy Ave Maria:
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
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Spagnolo – Spanish Ave Maria:
Dios te salve, María, llena eres de gracia,el Señor es contigo. Bendita tú eres entre todas las mujeres, y bendito es el fruto de tu vientre, Jesús. Santa María, Madre de Dios, ruega por nosotros pecadores, ahora y en la hora de nuestra muerte. Amén.
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Inglese – English Ave Maria:
Hail Mary, full of grace,the Lord is with thee. Blessed art thou among women, and blessed is the fruit of thy womb, Jesus. Holy Mary, Mother of God, pray for us sinners, now and at the hour of our death.
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Tedesco – German Ave Maria:
Gegrüßet seist du, Maria, voll der Gnade,der Herr ist mit dir.Du bist gebenedeit unter den Frauen,und gebenedeit ist die Frucht deines Leibes, Jesus. Heilige Maria, Mutter Gottes, bitte für uns Sünderjetzt und in der Stunde unseres Todes. Amen.
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Francese – French Ave Maria:
Je vous salue, Marie pleine de grâces, le Seigneur est avec vous. Vous êtes bénie entre toutes les femmes et Jésus, le fruit de vos entrailles, est béni. Sainte Marie, Mère de Dieu, priez pour nous pauvres pécheurs, maintenant et à l'heure de notre mort. Amen.
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Portoghese – Portuguese Ave Maria:
Avé Maria, cheia de graça,o Senhor é convosco. Bendita sois vós entre as mulheres, e bendito é o fruto do vosso ventre, Jesus. Santa Maria, Mãe de Deus,rogai por nós pecadores,agora e na hora da nossa morte. Amen.
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Arabo – Arabic Ave Maria:
السلام الملائكي السلام عليك يا مريم - يا ممتلئة نعمة - الرب معك - مباركة أنت في النساء - ومباركة ثمرة بطنك، يسوع - يا قديسة مريم - يا والدة الله - صلي لأجلنا نحن الخطأة - الآن وفي ساعة موتنا. آمين..
.Greco – Greek Ave Maria:
Χαίρε, Μαρία, κεχαριτωμένηοΚύριοςμετάΣου, ευλογημένηΣυενγυναιξί, καιευλογημένοςοκαρπόςτηςκοιλίαςΣου, οΙησούς. ΑγίαΜαρία, Θεοτόκε, πρέσβευευπέρημώντωναμαρτωλών, νυνκαιεντηώρατουθανάτουημών, Αμήν.
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Russo – Russian Ave Maria:
Радуйся, Мария, благодатиполная!ГосподьсТобою;благословеннаТымеждуженами,иблагословенплодчреваТвоегоИисус.СвятаяМария, МатерьБожия, молисьонас, грешных,нынеивчассмертинашей. Аминь.
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Russo traslitterato - Russian Ave Maria transliteration:
Raduisya, Mariya, Blagodatniya!Gospody s Toboyo. Blagoslovyenna Toi sredi zhenshchin, i blagosloven plod chreva Tvoero, Iesus. Svyataya Mariya, Matyer Bozhiya, moliys o nas, greshnoykyh, noine i v chas smerti nasheii. Amen.
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Polacco – Polish Ave Maria:
Zdrowaś Maryjo, łaski pełna, Pan z Tobą, błogosławionaś Ty między niewiastamii błogosławiony owoc żywota Twojego, Jezus. Święta Maryjo, Matko Boża,módl się za nami grzesznymi teraz i w godzinę śmierci naszej. Amen.
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Olandese – Dutch: Ave Maria:
Wees gegroet, Maria, vol van genade.de Heer is met u. Gij zijt de gezegende onder de vrouwen, en gezegend is Jezus, de vrucht van uw schoot. Heilige Maria, Moeder van God.bid voor ons zondaars, nu en in het uur van onze dood. Amen.
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Sloveno – Slovenian Ave Maria:
Zdrava, Marija, milosti polna,Gospod je s teboj,blagoslovljena si med ženamiin blagoslovljen je sad tvojega telesa, Jezus.Sveta Marija, Mati božja, prosi za nas grešnikezdaj in ob naši smrtni uri. Amen.
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Finlandese – Finnish Ave Maria:
Terve, Maria, armoitettu, Herra sinun kanssasi; Siunattu sinä naisten joukossa ja siunattu kohtusi hedelmä Jeesus. Pyhä Maria, Jumalan äiti, rukoille meidän syntisten puolesta nyt ja kuolemamme hetkellä. Aamen
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Norvegese – Norwegian Ave Maria:
Hill deg, Maria, full av nåde, Herren er med deg, velsignet er du blant kvinnene,og velsignet er ditt livs frukt, Jesus.Hellige Maria, Guds mor,be for oss syndere nå og i vår dødstime. Amen.
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Svedese – Swedish Ave Maria:
Hell dig Maria, full av nåd.Herren är med dig.Välsignad är du bland kvinnoroch välsignad är din livsfrukt JesusHeliga Maria Guds Moder bed för oss syndarenu och i vår dödsstund. Ame
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Turco – Turkish Ave Maria:
Selam sana, Allah'ın sevgili kulu Meryem, Rab seninledir.Kadınların en mübareği sensin ve mübarekdir senin evladın İsa.Aziz Meryem, Tanrı'nın Annesi, biz günahkarlariçin şimdi ve ölüm saatimizde dua et. Amin.
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Giapponese – Japanese Ave Maria:
Megumi-afureru sei Maria, Shu wa anata to tomo ni oraremasu.Shu wa anata wo erabi, shukufuku shi,anata no ko Yesu mo shukufuku saremashita. Kami no haha, sei Maria,tsumibukai watashitachi no tame ni, ima mo, shi wo mukaeru toki mo, inotte kudasai. Amen.
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Croato – Croatian Ave Maria:
Zdravo, Marijo, milosti puna, Gospodin s tobom, blagoslovljena ti među ženama i blagoslovljen plod utrobe tvoje, Isus. Sveta Marijo, Majko Božja, moli za nas grešnike sada i na času smrti naše. Amen
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sabato 9 maggio 2009

63 - CON MARIA NEL MESE DI MAGGIO


INNO

Ave, stella del mare, madre gloriosa di Dio,
vergine sempre, Maria, porta felice del cielo.
L'«Ave» del messo celeste reca l'annunzio di Dio
muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.
Mostrati Madre per tutti, offri la nostra preghiera,
Cristo l'accolga benigno, lui che si é fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore.
Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino,
fa' che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo.
Lode all'altissimo Padre, gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo l'inno di fede e d'amore. Amen.
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venerdì 8 maggio 2009

62 - IO SONO LA VITE VOI I TRALCI

Io sono la vite voi i tralci chi rimane in me e io in lui fa molto frutto (Gv 15, 5)

Yo soy la vid y ustedes los sarmientos. El que permanece en mí y yo en él, ése da mucho fruto. (Jn 15,5)


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61 - 5^ DOMENICA DI PASQUA 10 Maggio 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,1-8)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
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Presentazione alle letture
Il messaggio centrale del Vangelo della liturgia di oggi è che tutti gli uomini sono chiamati ad essere una cosa sola in e con Gesù, ad essere a Lui uniti come i tralci alla vite, per vivere un'esistenza autentica e ricca di frutti. In questo secondo discorso che Giovanni attribuisce a Gesù, egli inculca la necessità dell'unione profonda e vitale con lui per portare frutti di vita e di salvezza.
La prima lettura accenna al ritorno di Paolo a Gerusalemme dopo la conversione, un ritorno non privo di difficoltà e di diffidenze all'interno della stessa comunità cristiana. Il dialogo con le colonne della chiesa è molto importante per dare legittimità e autorevolezza alla missione futura di Paolo.
Ma è soprattutto la seconda lettura che mette in evidenza la fecondità dell'amore fraterno all'interno della comunità. Il segreto di questa fecondità è tutto interiore, è l'essere nella verità, espressione che nel linguaggio di Giovanni significa essere uniti a Cristo, partecipare della sua forza e della sua grazia.
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La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Quello che tu ci offri non è
un rapporto saltuario,
una relazione episodica,
scampoli della tua bontà,
frammenti sparsi di tenerezza.
Tu ci doni, Gesù, di entrare
in un’alleanza destinata
a durare per l’eternità,
in un legame a filo doppio
che fa scorrere nella nostra povera esistenza
la forza trasformante
della tua stessa vita divina.
Ecco perché ci chiedi
di rimanere uniti a te,
a qualsiasi costo,
in qualunque frangente,
a prezzo di ogni sacrificio.
D’altronde solo in questo modo
noi possiamo sfuggire
ad una sterilità incombente
e portare frutti imprevisti
di bontà, di giustizia e di pace.
Ecco perché ci domandi
di sfuggire alla tentazione
del contatto istantaneo, magico,
e ci dai la possibilità
di dimorare in te,
di affidarci totalmente a te.
Solo così sperimenteremo
di essere abitati da una presenza nuova,
che dilata gli spazi dell’anima
e fa conoscere al cuore
una pace senza confini.
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domenica 3 maggio 2009

60 - FESTA DELLA MAMMA 10 MAGGIO 2009

UNA DONNA FORTE O UNA DONNA
CHE HA LA FORTEZZA?

Una donna FORTE fa esercizi tutto il giorno per mantenere il suo corpo in forma...
Mentre una donna che ha FORTEZZA si sforza anche di pregare, per mantenere la sua anima in forma...
Una donna FORTE non teme nulla...
Mentre una donna che ha FORTEZZA dimostra il suo valore nelle sue paure...
Una donna FORTE ha fiducia di avere forza sufficiente per il viaggio...
Mentre una donna che ha FORTEZZA ha fiducia che il viaggio la farà più forte...
Una donna FORTE non permette a nessuno di scoprire la parte migliore di sè...
Mentre una donna che ha FORTEZZA dona il meglio di sé a tutti ...
Una donna FORTE cammina con passo sicuro....
Mentre una donna che ha FORTEZZA sa che Dio la aiuterà se cade...
Una donna FORTE mostra in viso un’espressione di sicurezza di sé....
Mentre una donna che ha FORTEZZA mostra un’espressione di grazia..
Una donna FORTE commette errori e li evita nel futuro...
Mentre una donna che ha FORTEZZA si rende conto che nella vita anche gli errori possono essere una benedizione per imparare da essi….

Padre del Cielo, insegnaci ad essere donne di benedizione per il domani, aiutaci ad essere sensibili alla tua voce e donaci la tua sapienza e prudenza… aiutaci ad essere donne che hanno FORTEZZA.
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sabato 2 maggio 2009

59 - IO SONO IL BUON PASTORE

Io sono il buon pastore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. (Gv 10,11-13)
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Yo soy el Buen Pastor. El buen pastor da su vida por las ovejas.
No así el asalariado, que no es el pas tor ni las ovejas son suyas. Cuan do ve venir al lobo, huye aban donando las ovejas, y el lobo las agarra y las dispersa. A él sólo le interesa su salario y no le importan nada las ovejas. (Jn 10,11-13)
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venerdì 1 maggio 2009

58 - 4^ DOMENICA DI PASQUA 03 Maggio 2009

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,11-18)
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Parola del Signore

Presentazione alle letture
Il vangelo presenta la figura del pastore e il suo compito di tenere unito il gregge. Emerge in primo piano la contrapposizione tra il pastore buono, che offre la vita per la difesa e all'unità, e il mercenario, che abbandona le pecore al lupo. Questo dono della vita è libero e privo di qualsiasi volontà di potenza. Anzi il rapporto che si instaura ha come obiettivo e frutto la reciproca conoscenza tra il pastore e le sue pecore, "come" quella che esiste tra Gesù e il Padre. E nel futuro mira ad una "fraternità" universale.
La prima lettura ci annuncia, nella forma di solenne proclamazione di fede, il significato di Gesù: alla persona di Gesù è legata l'eclusività e l'universalità della salvezza.
Nella seconda lettura l'invito a rimanere in Cristo è la condizione per avere fiducia, per superare ogni timore. La fiducia nasce dall'essere figli liberi, dall'essere figli nel Figlio. L'amore del Padre, infatti, è la fonte vera e unica da cui scaturisce la nostra figliolanza.

La Parola pregata.
Dal Vangelo al dialogo con Dio.
Il segno inequivocabile del tuo amore
tu ce l’hai offerto
donando la tua vita per noi, sulla croce.
Così tu ti sei rivelato
come il buon pastore,
che non fugge davanti al pericolo,
che non esita a rischiare tutto
pur di salvare il suo gregge.
Tu non hai pensato a te stesso,
alla tua incolumità,
alla tua sicurezza,
ma a noi, indifesi davanti al male,
incapaci di fronteggiarlo,
vittime designate del Tentatore
che insinua le sue menzogne sui nostri passi.
Tu hai voluto mettere un argine e bloccare
una volta per tutte lo strapotere della cattiveria,
la seduzione inquietante del potere,
l’arroganza minacciosa di chi esercita
violenza e sopruso sui deboli.
Ma per farlo hai dovuto subire
gli insulti e gli scherni,
i colpi e le battiture,
fino ad essere inchiodato e messo a morte
sul legno di una croce.
È questo amore smisurato,
questo amore disinteressato
che ti dà diritto alla nostra fiducia
ed alla nostra riconoscenza.
Di te ci possiamo fidare
perché tu ci conosci come nessun altro
e ci guidi sui sentieri della vita.
(Roberto Laurita)


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